Ferrovie del Messico, Gian Marco Griffi

Autore: Gian Marco Griffi
Editore: Laurana Editore
Collana: Fremen
Anno edizione: 2022
Pagine: 824 p., Brossura
EAN: 9791280845023

Quando ho comprato questo libro mesi fa, trovato per caso alla Feltrinelli di Milano Centrale, non mi aspettavo che avrebbe raggiunto tanta notorietà da essere candidato al Premio Strega. Specialmente visto l'editore, a me totalmente sconosciuto. Sono contento che un libro del genere abbia finalmente fatto irruzione nel panorama di romanzi lacrimevoli e sentimentali che c'è in Italia.
È un romanzo postmoderno italiano che gioca con l'assurdità della vita: potrebbe sembrare una critica al fascismo e ai regimi dittatoriali in generale, ma in realtà credo sia solo un'emanazione dell'insensatezza generale dell'esistenza. Mentre seguiamo il soldato Cesco Magetti alla ricerca di un fantomatico libro che dovrebbe aiutarlo a disegnare una mappa delle ferrovie del Messico - ordine impartito dall'alto, tramite quella coltre misteriosa e soggiogante che è la burocrazia - ci imbattiamo in una serie di personaggi totalmente sgangherati che in qualche modo arricchiscono la storia ma non fanno altro che esasperare il nostro protagonista.
La storia è originalissima, ma molte parti sono eccessivamente leziose e stucchevoli nel voler dipingere l'assurdo in maniera comica: i dialoghi di Eva e Adolf, le lezioni di golf dell'Obersturmbannführer, i continui salti tra italiano normale e dialetti più o meno inventati e tecnicismi, ecc. La seconda parte, diciamo quando la storia ha ormai smesso di sorprendere con la sua frizzantezza e scapigliatura, diventa troppo pesante e lunga, dimostrando i limiti del voler esagerare con lo sperimentaismo anche in un romanzo sopra le righe come questo.
In generale un romanzo spastico che consiglio di leggere con lentezza e attenzione, soprassedendo alle parti più evidentemente tragicomiche che potrebbero farvi venire voglia di interrompere la lettura.

PS. Sono abbastanza sicuro che l'autore ad un certo punto dica che il capotreno fa un biglietto con sovrattassa di 45€... che ovviamente è la sovrattassa odierna, non dell'epoca

La maggior parte dell'azione è incentrata su Magetti che se ne sta ad Asti e provincia, ma spesso il punto di vista viene spostato su altri personaggi quindi si va dal Messico alla Germania alle Alpi e via.

Onestamente non ricordo la sequenza dei fatti, a distanza di un anno la cosa che più mi è rimasta impressa è la paura di Cesco di andare dal dentista (sarà perché ce l'ho anch'io?). Il volume non è a casa mia, quando ci metterò le mani sopra ti farò sapere.