| Quante emozioni in questo libro, un libro che ti fa attraversare mille sentimenti diversi e affronta temi veramente molto importanti in 500 e passa pagine.
Abusi domestici, violenza sulle donne, alcolismo, distacco emotivo, favoritismi, psicoterapia, maternità, indipendenza economica, impotenza, rabbia e lutto.
Un libro che affronta tutto ciò con molto tatto e molta delicatezza, ma essendo un libro rosa si affrontano in maniera non approfondita, ma tocca tutto e sono temi che fanno riflettere, e quando si arriva alla rabbia per la morte di un personaggio che non ha pagato abbastanza ti arrabbi con e per i personaggi…non si riesce ad evitare di empatizzare.
Terzo e ultimo libro della trilogia ambientata a Knockemout
In questo ultimo libro troviamo come protagonisti Sloane e Lucian…con la comparsa degli altri protagonisti apparsi nei precedenti libri.
In questo terzo libro si concludono le cose iniziate nel primo e proseguite con il secondo, con l’arresto di un uomo che in questo libro minaccia e spaventa e la colpevolezza di un altro, un uomo geloso del successo altrui.
Per capire bene bisogna aver letto i due precedenti.
Sloane e la bibliotecaria della città, ha una famiglia d’origine amorevole, una donna buona e buffa, una grande lettrice ed amante dei gatti è ormai vicino alla quarantina e vorrebbe mettere su famiglia.
Lucian è cresciuto anche lui a Knockemout, ma al contrario di Sloane è cresciuto con una famiglia disfunzionale. E riuscito a diventare adulto, a farsi da solo e ora è un uomo di successo e con potere.
Nei due libri precedenti l’odio tra Sloane e Lucian era ben in evidenza ma non era spiegato ne capito, in questa lettura si danno delle spiegazioni, i due erano vicini di casa, a scuola non si parlavano, ma tra le mura di casa c’era affetto…fino a che un fatto insanguinato, causato dal padre di Lucian non li ha fatti allontanare.
Passeranno più di vent’anni, molti litigi, un orologio biologico è un pericolo di mezzo prima che i due facciano pace e affrontino il loro passato e il loro futuro.
Ho amato Lucian è Sloane, sia presi singolarmente che come coppia.
Lei è un piccolo folletto dalla risposta sempre pronta, personcina adorabile, vorrei averla come amica nella realtà, ma Lucian con il suo carattere rigido mi ha fatto molto riflettere.
Lucian, cresciuto nella violenza, con un padre ubriacone che lo picchiava e una madre succube incapace di proteggerlo e riuscito a diventare adulto e a non ripetere gli errori del padre abusivo.
Ma è difficile cancellare quella violenza sul corpo e sull’anima e mi chiedo quanta terapia e distacco emotivo servano per andare avanti…Lucian infatti è molto distaccato, tiene le emozioni e la situazioni sempre sotto controllo, si prende cura di sua madre, diventando lui il genitore. Ha inoltre un lavoro che gli da il potere di distruggere la vita delle persone.
E tutto questo controllo personale e lavorativo sono una conseguenza dell’impotenza che aveva quando subiva gli abusi del padre.
Una buona storia, con luci e ombre, amore, lussuria e un po’ di azione, con un buon ritmo e molta sensualità, con delle scene hot molto presenti e descritte anche fin troppo bene.
Una lettura che è tipica di questo genere, due personaggi che oscillano tra odio e amore, un allontanamento causato da un pericolo e un tipico lieto fine.
Questa trilogia è stata una lettura deliziosa, con pregi e difetti e mi dispiace immensamente dire arrivederci ai personaggi.
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