Quelli Che i Libri - Forum Libri e Letteratura

Posts written by Atenaide2

view post Posted: 7/5/2024, 07:12 ABBANDONARE I LIBRI PRIMA DI TERMINARLI, come quando e perché. - SALOTTO LETTERARIO
CITAZIONE (SbagliataSempre @ 6/5/2024, 23:02) 
Ciao a tutti, mi capita spesso di abbandonare i libri prima di finirli.
Quello che cerco sono libri i cui discorsi sono incentrati sulle allocuzioni di cortesia (ovvero quando si da del VOI), E che parlino di amore proibito, tradimento ecc...
Potete aiutarmi?

Su due piedi, direi Dumas padre.
view post Posted: 18/4/2024, 09:17 ABBANDONARE I LIBRI PRIMA DI TERMINARLI, come quando e perché. - SALOTTO LETTERARIO
Io leggo da anni annorum e di solito tendo a non abbandonare un libro, a meno che non sia illeggibile.
Il tasso di illeggibilità di un libro per me dipende da diversi fattori:
-la scrittura: può essere troppo semplice con una sintassi da scuola elementare, senza virgole, con un periodare indegno. Ora, se è un poliziesco o un thriller ci sta, se è indice di povertà grammaticale, lo capisco bene. Può essere un periodare barocco senza scopo, che tra millemila virgole e parole desuete affastellate apposta per gridare "sono un genio della scrittura, imito i classiconi io!", non dice nulla, né riesce a trasmettere dietro alla finta laboriosità di una lingua da versione di latino per Renzi Tramaglini, una qualsivoglia emozione che sia una. Detesto poi i romanzi con un linguaggio scurrile e senza scopo ben chiaro: la scrittura è uno strumento che deve essere efficace, non scenografico in modo gratuito. Ho poi un'antipatia tutta mia, di cui mi vergogno, verso al sintassi e le espressioni verbali del sud. Non riesco ad entrare in un romanzo che è troppo di colore meridionale, ma, ripeto, è un limite mio.
-la strutturazione dei capitoli: ora, se uno scrive un romanzo o un saggio, il minimo è infondere sostanza alla sua ispirazione. Ok che ci sono romanzi con capitoli brevi e fulminei (tipo Baricco), ma bisogna saperlo fare. Chi non è capace di farlo, lasci stare. Non ho lamentele sui capitoli lunghi, ma quelli eccessivamente lunghi stancano, pur non segnando l'abbandono del libro.
-il tema: ora, sappiamo che uno scrittore bravo può declinare un tema ostico in maniera piacevolissima e approfondita, ma esistono tematiche, tipo i romanzi hard-boiled o le sfumature di topo gigio, che non inizierei nemmeno.
-i personaggi: ci sono personaggi antipatici a livello non emotivo, ma pure di pancia. Di quei tipi che non entrano in una possibile empatia (se l'autore cerca di far empatizzare il lettore) o che restano estranei e tipo insetti sotto vetro, con una schizofrenia che l'autore nemmeno ha considerato. Poi ci sono i personaggi piatti, senza profondità, cartonati in 2D, che all'azione rendono come un'ameba nell'acquario di Morticia.
Unire strutturazione di capitoli, il ruolo della sintassi nello trasmettere emozioni e/o azioni, la pregnanza che l'autore sa dare di una tematica, la sua capacità di dare corpo e anima ad un personaggio, è ciò che faccio per valutare l'abbandono di un libro.

Un esempio, di recente ho iniziato un giallo di Longo, con Arcadipane e Bramard. L'azione era lenta, il commissario presentato come un bell'originale, ma l'ho detestato quasi subito, una pletora di personaggi tutti chiacchieranti ma ritratti con fare sarcastico, tanto che la credibilità, se l'avevano, è scappata da un pezzo... Io adoro i gialli, ma non sono riuscita ad entrare nel romanzo. In due giorni non avanzavo oltre le 60 pagine, inoltre avevo già puntato altri romanzi con maggior piacere nel leggere più quelli che questo derelitto giallo. Morale della favola: abbandono e buonanotte. Anche se l'autore è molto elogiato, non lo sarà da me.
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view post Posted: 29/3/2024, 10:12 Tremate tremate... - PRESENTIAMOCI!
Bentornata!
Consiglio gli albi, sono meravigliosi. Ti consiglierei di fare un salto nella biblioteca del tuo paese, nell'angolo piccoli: l'editoria dell'infanzia e della prelettura è stupenda. E poi al tuo bimbo piace sentire il suono della tua voce. Troverete qualcosa che piacerà ad entrambi. <3
view post Posted: 8/3/2024, 10:19 Atenaide - una nuova avventura annosa tra i libri! -2024 - LE MIE LETTURE 2024
FEBBRAIO 2024
siamo a 16 testi, niente male, con qualche rilettura, qualche bella sorpresa e un secondo volume di Bussi sbranato felicemente.


ROMANZI
-L'orologiaio di Everton di Simenon, altra rilettura di Simenon, stavolta c'è un padre alle prese con una paternità che nega quella che ha avuto e che si trova a riflettere sul rapporto che ha con un figlio che per amore e ribellione, ha fatto un colpo di testa estremo, finendo col diventare com’era lui: una persona capace di spezzare gli schemi, ma col prezzo da pagare nel diventare un "guerrigliero" tacito e consapevole di un errore tragico: quello che gli fa capire che il fallimento è un destino di famiglia. Quant'è potente questo Simenon. Ne rileggerò un altro di suo.
-Il marchio di Giuda di Rollins, eccoci al quarto capitolo della saga, in cui compare Kowalski con la sua personalità poderosa, laconica e la sua carica di simpatia; Gray vive il dramma di coinvolgere i genitori nella sua vita lavorativa pericolosa;. Seichan si rivela essere una spia dal triplo gioco e Monk... Nel mezzo c'è Marco Polo, ciò che non ha scritto nel suo Milione, una città dei morti, una pestilenza globale. I tempi di fughe, sparatorie, esplosioni, si sposano e interrompono rivelazioni che vengono sempre al momento giusto. Che belal questa rilettura della serie! il prossimo sarà: l'ultimo oracolo!
-Cuore di tenebra di Conrad. Ora, devo ancora leggerne le pagine critiche scritte in numeri romani, ma devo dire che come romanzo è essenziale e, seppur dia immagini potenti di un Congo selvaggio con abitanti ritenuti simili ad animali tanto sono descritti come feriti, emergono pure le ombre dell'animo umano e sono molto nere. La forza di questo piccolo racconto è tanta, ma la modalità narrativa è veramente tanto discorsiva e a tratti dispersiva. Non mi ha dato l’idea del capolavoro, ma cambierò idea leggendo qualche nota critica.
-L'uomo che parlava alle statue : la storia di una famiglia, la storia di Trieste di Weber. Weber racconta al storia della sua famiglia con capitoli brevi, riflessioni mirate e descrizioni sintetiche ma efficaci. è uan famiglia che vive sulla sua pelle la multiculturalità triestina, stretta tra italiani, tedeschi dei sudeti e sloveni, con un nonno sloveno, la nonna italiana, la mamma che predilige il tedesco del marito e tra di loro il passaggio di mano tra l'ex impero austro-ungarico, la Germania prima del Kaiser, poi di Hitler, la seconda guerra mondiale che rimescolò le carte, creando odi e rancori, per finire con le truppe titine. in questo contesto gli eroi noti Oberdan, Sauro, Battisti, diventano bandiere al vento di critiche famigliari e condominiali ferocissime e impietose, perché, ci spiega Roberto, figlio di questa Storia e di queste storie, le statue non sono oggettive, ma fotografie di rapporti di potere esistenti. Restano i legami famigliari e le persone, che, nelle tempeste storiche, sanno lasciare traccia di sé in chi viene dopo.
-La lampada del diavolo di McGrath. Rilettura che mi ero scordata di aver fatto! il libro parla di un uomo ormai anziano che aveva fatto parte della brigata internazionale in Spagna e che lì, in una circostanza che a distanza di anni gli pesa ancora sul cuore, ha perso una persona speciale. è un uomo con un senso di colpa enorme, con ricordi difficili che comunque evoca, perseguitato da un ghul di un uomo orrendo e morente. è una Spagna terribile, quella dei suoi ricordi, ma una circostanza particolare lo porterà a tornarci dopo molto tempo e a fare un gesto eclatante, ma sarà quel gesto a dargli la pace e a darla pure ad uno spirito inquieto. Bello questo racconto in prima persona di McGrath (di cui alla fine si scopre la genesi, un libro nel libro). Non così profondo come follia, ma capace di evocare sentimenti veri, tragici e con un narratore inaffidabile rende il patimento di un animo che vede cose impossibili che sono o vere o gli spettri che agitano la sua anima. Davvero bello. Ne proverò un altro di Mc Grath.
-Il respiro del buio di Lilin. L'ho letto pronta a scartarlo, ma ne sono rimasta colpita. è la storia simil-autobiografica di Lilin, che, uscito dall'esercito durante il conflitto ceceno, fatica a reintegrarsi nella società, un po' per problemi di adattamento post-traumatico, un pò per la reticenza dei civili spaventati dal suo libretto militare. Vediamo al figura del nonno Nicolai, siberiano vero e visiteremo la Taiga, stupenda ma pericolosa. Il nostro si troverà a lavorare in una situazione più grande di lui, tra militari con ideali alti e affari bassissimi. Il finale è troppo riassunto, ma la schiettezza del linguaggio, che sfiora la poesia nella Taiga, la narrazione stringente, i dialoghi efficaci, rendono questo testo davvero leggibile. Leggerò di sicuro Educazione siberiana.
-Rondine, vento, stella : romanzo di Ling. Stupendo, magnifico, toccante, potente. è una di quelle letture che non ti aspetti ma nella quale inciampi raramente nella vita e che non dimenticherai mai. è una storia potente, tragica, che si intreccia con la Storia della Cina. Siamo nella seconda guerra mondiale, i giapponesi invadono la Cina retta dal Kuomitang (Mao è ancora un pesce piccolo) e seguiamo i racconti di tre spiriti, rispettivamente un pastore protestante americano ma che da anni vive in Cina, un giovane soldato americano e il suo cane (e pure lui e la sua compagna cagnetta faranno parte della storia!) e un giovane cinese rimasto tragicamente orfano di padre e che si trova a voler combattere contro i giapponesi. Questi uomini si incontrano in un campo d'addestramento e legano subito, ma non parleranno tanto di loro, ma di lei, la protagonista indiscussa di questo romanzo. Lei è una ragazza che deve crescere velocemente: ha perso il padre, la madre, l'onore, l'amore, ma ogni volta è risorta sempre più forte. Questi uomini la conoscono in ogni fase della sua vita e ad ognuno di essi corrisponde un nome che le danno: rondine, come una ragazza libera e ridente, spensierata, il suo passato; vento, come la forza di una giovinezza indomita, di una bellezza in fiore, il suo presente; e stella, come colui che l'ha raccolta dal fango e dalla miseria per volerla far splendere sempre di più accanto a lui. Sono ciechi, egoisti, incapaci di amarla come meriterebbe Le danno poco, lei rende loro di più. Toccante l’ultima scena in cui la incontrano di nuovo e la circostanza rende l'idea di come lei sia e fosse. La scrittura è scorrevole e accompagna i vari capitoli in cui i tre uomini intrecciano come un puzzle impreciso, le vicende della vita di questa ragazza. è un monumento alla forza, alla resilienza, che questi uomini provano a fare a Rondine-Wende-Stella, ma si capisce che non ne sono capaci, la vera anima della donna è sempre e solo sua.
-Non lasciare la mia mano di Bussi. Questo è il secondo di Bussi che leggo dopo le ninfee nere e devo dire che è amore! Ho trovato la location dell'evento splendida e ben descritta, a livello etnico, umano, politico e amministrativo, ma senza pesantezze. Tutte le informazioni sono incanalate nel rapido torrente di una narrazione in cui la navigazione del lettore sarà rapidissima ed emozionate, ricca di scogli e di sorprese, ma di smorte. I personaggi emergono tra gli eventi rapidissimi di una narrazione al cardiopalma e la rivelazione finale sarà quantomeno potente e stupefacente. Che bella lettura! Ne tenterò altri di Bussi.
-L'enzima Matusalemme di Steward. Prendere uno scienziato, Mentius, che scopre un enzima per ringiovanire davvero, chiamato Mentasio e con esso fa una scoperta costosa ma rivoluzionaria. Prendete tre vecchi che hanno paura di perdere non solo la loro presenza, ma pure la salute, la vita, un mondo di affari e sono un'ex attrice degli anni 30-'40, uno squalo della finanza e un imprenditore in rosso. Prendete i tre accompagnatori giovani che li seguono al castello in Svizzera dove avverrà il trattamento miracoloso: un figlio drogato, un amante pagato con velleità musicali, una giovanissima moglie. E aggiungeteci misteri, cose non dette, rivelazioni fisiologicamente, eticamente, moralmente, economicamente, scientificamente, ben elaborate ma, prese insieme, malsane. E nel torrente di soldi, passioni; disposizioni per un futuro in cui i giovani verranno penalizzati; uno scienziato ama troppo il suo operato, malgrado tutte le resistente morali che dovrebbe avere; finiscono nel vortice i giovani accompagnatori. Una di loro, la moglie dell’imprenditore, comincia a fare domande e capire. Il finale è un vero coup de teatre, leggere per credere. penso sia un testo ormai fuori catalogo da decenni, ma alla luce dei tanti discorsi che oggi si fanno per sconfiggere la vecchiaia, è una bella lettura, che vira tra il thriller ed esplicitazioni di vari punti di vista (i vecchi senza scrupoli che si sottopongono al trattamento, il medico ambizioso ma povero, i giovani tirati dentro male a questa storia). è stata una fantastica rilettura
-La strada del Donbas di Zadan. un romanzo che, dice il risvolto di copertina, è di un autore pluritradotto, quindi, ho concluso, capace ed efficace, nonché piacevole. Tutto sbagliato. Lasciando passare l'ambientazione difficile, con persone che usano la violenza, l'intimidazione e le vittime che si barcamenano in un contesto abbastanza sicuro, tanto da renderle (soprattutto se sono donne) molto capaci di usare ciò che la natura ha loro dato. è un viaggio di un giovane che torna nel Donbass a capire il perché il fratello, gestore di una pompa di benzina nel mezzo del nulla, ma abbastanza remunerativa, vicino alla frontiera russa. Altrove vive spiantato, qui torna in una realtà difficile, in cui le cose sono dette a metà, c'è gioia ma c'è tragedia, si sopravvive più che vivere. C'è molta gente in questo affollato romanzo: mafiosi, violenti tutori dello stato, zombie che disputano partite, gasisti mongoli, mongoli in marcia, un russo su un treno privato che porta merci in un binario privato, una lobby violenta di coltivatori di campi che se la prende col cane di una ragazzina. Non è un bel mondo, quello che ci descrive l'autore nell'Ucraina del 1990, ma, a parte il tema, è lo stile a non dare speranza. descrizioni troppo lunghe, dialoghi colmi di parolacce (alla faccia del realismo narrativo), lunghi canti religiosi spremuti in paragrafi infiniti, lettere che subiscono lo stesso trattamento; interi paragrafi che sembrano il sogno di un drogato, popolato da gente stranissima; personaggi che sono macchiette, come l'aviatore che vive in una mensa di una base abbandonata e spera di trovare un carro armato sepolto a furia di zappettate; ci sono poi paragrafi di introspezione non pedante, ma a pensiero libero, un caos. Trama quasi inesistente, è un disastro di cose che piovono in testa al narratore in prima persona (che rende tutto troppo caotico) e al povero lettore. Ho dato, ma non meritava. Non capisco se fosse perché non capissi le dinamiche storico-sociali-politiche del Donbas E allora mettere un'introduzione ragionata!) o per la giostra pazza che è stata questo romanzo, su cui non salirò mai più.


SAGGI
-Capire i Balcani occidentali : dagli accordi di Dayton ai giorni nostri di Napolitano. una raccolta si saggi che affronta da vari punti di vista le vicende legate ai Balcani Occidentali, concentrandosi sul crogiolo storico, religioso, sull'eredità politica che pesa ancora molto, ma anche sul percorso che questi paesi, singolarmente, dopo la caduta della Jugoslavia e del comunismo (come nel caso dell'Albania), hanno fatto per avvicinarsi all'Unione Europea, che, dopo il 2015 e la crisi siriana, ha trasformato i Balcani in cani da guardia del flusso dei migranti, senza garantire loro grandi speranze di entrare nella CE. Con la presenza di americani (per la questione kosovara) e di russi (schierati con la Serbia), l'influenza europea sta perdendo terreno e fascino. è comunque una penisola ricca di storie, di tradizioni religiose, culinarie, un crogiolo di popoli, una realtà che potrebbe trovare sbocchi positivi, riappacificandosi con le sue memorie politicizzate e polarizzate.
-Giuro che non avrò più fame : l'Italia della ricostruzione di Cazzullo. Il titolo mi pareva divertente, ma poi ne ho scoperto la genesi e la potenza. è la storia della Ricostruzione italiana, dalle macerie della guerra, da una miseria terribile, sociale, economica, che ha spinto molti uomini e molte donne (le cui testimonianze di vita sono raccolte dall'autore in fondo al libro e sono mail scritte da conoscenti di questi eroi silenziosi) a fare questo giuramento, ad accollarsi ogni sacrificio per far ripartire l'Italia.
Era un'Italia di imprenditori noti (Agnelli, Mattei, Olivetti), partiti da poco con la volontà di tirare fuori l'Italia dal limbo degli sconfitti in cui era caduta dopo la guerra. la vita politica si fa vitale, quando comunisti e cattolici si scontrano e scopriremo con l'autore le figure gigantesche di Togliatti, De Gasperi e Andreotti in tutta la loro umanità.
Quella degli anni '60 è un’Italia di grandi sportivi(tra cui il Grande Torino, Coppi, Bartali), sogno e volàno degli entusiasmi e delle passioni di tutti gli italiani, con i piedi nella miseria e la testa nel pallone o nella bicicletta ; è l'Italia delle grandi dive, della guerra dei vulcani, di Rossellini; è l'Italia di Totò, Macario, di Wanda Osiris, i primi Festival di Sanremo.
è un'Italia ancora bigotta verso le donne, che da schiave di casa (costrette a matrimoni riparatori) di casa diventano poi regine, di artiste sopra le righe e capaci di restarci. Ma sono anni di ricostruzione dolorosa di Israele, di un'identità indiana definita.
E l'autore continua a chiedersi come mai, ad oggi, pur avendo molto, siamo pessimisti sul nostro futuro. In passato non si aveva nulla, ma la speranza faceva muovere i cuori e i corpi di moli sognatori-lavoratori.
Davvero un bel saggio, di colore, storico, di riflessione. Io ne tenterò altri di Cazzullo, ma d'altra parte, lo consiglio.

FUMETTI E TESTI PER RAGAZZI
-Sfida all'ultima battuta di Pera Toons, un vignettista italiano, attivo su varie piattaforma tra cui un divertentissimo canale youtube, fa della vignetta il suo stile ridanciano. In questo episodio Pera Toons, il suo alter ego bidimensionale, ha un nemico di battute, uno nuovo in classe. Come farà a far risorgere la furia comica che c'è in lui? divertente e leggero.
-Ridi a creepypelle di Pera Toons. Pera Toons fa gli anni al parco di divertimenti più spettrale che c'è, ma la sua amica è rapita da un tipo losco che sfida Pera a una sfida di battute. Chi vincerà?
-Ridi che è meglio di Pera Toons. Un libro game e un libro di scenette da freddura, possono convivere? Eccome! tra battute più o meno fredde, si arriva ai finali e alla storia fumettata dell'autore di Pera Toons, un tipo autoironico alla massima potenza.
-La prima guerra mondiale di Sgardoli. è un librettino che racconta in prima persona al vicenda di un soldato nella guerra mondiale. Belle le immagini e il contenuto, seppur edulcorato e riassunto per un pubblico giovane, è presente. Mi ha fatto venire voglia di trovare i video di Barbero su questa guerra, meno nota rispetto la seconda, ma terribile per la carica con cui si è attivata e per lo svolgimento sanguinoso, nonchè per l'impulso che ha dato al settore bellico.

Concludo febbraio con 16 testi, 4 per ragazzi, fumetti compresi; solo due saggi, ma molto interessanti; 10 romanzi, con 3 riletture e sette nuovi, tra cui Mcgrath e Bussi e Lilin, da recuperare ancora quando avrò il tempo e la voglia. Splendido il romanzo cinese: sono certa tenterò altre letture cinesi o nipponiche. Brutti pochissimi, tranne uno, ma avendolo sbranato con rancore in pochi giorni, non mi ha dannata molto. Vedremo come va marzo.
view post Posted: 13/2/2024, 10:30 Diario di Gemellina - LE MIE LETTURE 2024
Io ti consiglio di trovare un hobby interessante che non sia la lettura e di dedicare alla lettura quel tempo residuo. Capisco come ti senti. Io ero in quarantena da covid e potenzialmente, non avendo nulla da fare e tanto tempo da perdere, avrei potuto sbranare chissà cosa, ma non riuscivo a leggere e questo non perché stessi male (ero asintomatica alla fine), ma perché la lettura è quella cosa che riempie il tempo residuo: la migliore lettura è quella fatta nel tempo strappato ad altro. Questa è la spiegazione che mi sono data.

Quindi prova a trovarti un altro hobby impegnativo nel senso di tempo (una passeggiata, una passione che hai...) e mangiati il tempo tanto da desiderare di averne per leggere. E non forzarti a leggere, basteranno poche pagine proforma nell'attesa che ti venga la voglia vera, non serve eccedere nella lettura, ti verrebbe una nausea da libro e non vi capireste, anche se fosse un testo meraviglioso.

Fammi sapere come va, con me ha funzionato: quando ripresi a lavorare ardevo dalla voglia di leggere appunto perché mi mancava il tempo di farlo.
view post Posted: 12/2/2024, 10:46 Fantasanremo 2024 - SERIE TV, CARTONI, PROGRAMMI & RADIO
devo dire che mi è piaciucchiato questo Sanremo. Ho scoperto cantanti interessanti che potrei voler risentire in futuro, ho rivalutato la Bertè e pure capito che alcuni cantanti erano più bravi nei duetti che nelle loro canzoni.
Ghali mi ha colpita particolarmente per la sua narrazione, sia nella sua canzone, che durante il medley.
Angelina Mango non mi ha particolarmente colpita, anzi, detesto quel tipo di canzone, Geolier non sono riuscita ad ascoltarlo proprio (sapete che non sono anti-meridionale ma non riesco a seguire un dialetto che non conosco). Annalisa è sopravvalutata.
e poi che pizza tutte 'ste canzoni sull'amore (con i Negramaro che uggiolavano, un latro che mormorava morente, i tre lirici col grande amore versione capolavoro).
Voglio capire come procederà la polemica sulle scarpe di Travolta.
Certo, però, che hanno pagato bene tutti per le ore di sonno che non hanno fatto!

Sto aspettando l'eurovision per farmi il fanta-eurovision. Lo farete anche voi?
view post Posted: 12/2/2024, 10:37 Vota il miglior libro letto a GENNAIO 2024! - VOTA I LIBRI DEL MESE! - The best and the worst book of the year - 2024
è dura trovare un testo migliore, perché, a parte 3 orribili, il resto erano tutti fantastici o quasi.
Pur non potendo scegliere quelli che per me sono tutti migliori, li cito qui sotto per sgravarmi la coscienza e segnalarli.

-Ninfee nere di Bussi. Pensavo fosse un giallo, ma sono stata piacevolmente imbrogliata. il romanzo di una vita, di tre donne, di un tempo che non vuole passare (come il cane) e di sentimenti che si muovono su uno stagno. Mi hanno incuriosito tutti i riferimenti a Monet e li ho approfonditi, è stato davvero interessante! Grazie per il bel consiglio di lettura, ne tenterò altri di Bussi senz'altro!
-Piero fa la Merica di Malaguti. Malaguti ha degli stilemi narrativi che parlano di nostalgia, di innocenza perduta, di un tempo spezzato che cerca di tornare, invano, se non nell'anima propositrice dei suoi personaggi. Questo romanzo si sofferma a parlare dell'Italia del nord, zona veneta, di povertà assoluta e di un sogno: la Merica e la sua terra. Parla di una ragazzino che troppo presto guarda in un nido di merli e si assume la colpa di uccidere pulcini implumi per mangiarli con la povera polenta, esonerando il fratellino dal farlo. E quel senso di innocenza uccisa lo perseguiterà pure nel Brasile vero, terribile, possibile, doloroso, sia per lui, che per i coloni, che per i "bulgre". E ci sarà sangue, perdite, dolori, ma la sua storia si chiuderà quasi con un cerchio perfetto: con un bagliore che, spento, ne accenderà molti altri. L'uso del dialetto veneto nella narrazione e la cadenza quasi dialettale della vicenda regala uno scorcio sull'emigrazione dei nostri italiani. Non a caso in Brasile si parla il Talian a tutt'oggi e per chi mastica il dialetto veneto perfettamente comprensibile. Si comprende anche la sofferenza dei popoli amazzonici, vittime dei cacciatori bianchi, che, sorpresa, di recente hanno vinto una battaglia legale contro lo stato brasiliano per tenersi le loro terre. Adoro Malaguti e ne leggerò altri di suoi.
- Il nome della rosa di Eco. Che dire? una meraviglia, soprattutto dopo aver letto il commento ragionato che l'autore stesso ne ha fatto. Lui voleva un narratore ignorante, voleva un labirinto semantico, non voleva un giallo fine a se stesso, ma un ambiente dinamico, culturale, religioso, intensissimo in cui addestrare un nuovo tipo di lettore. E con un gioco di specchi (il ritrovamento del manoscritto poi esso ricitato e ripreso-Adso che da vecchio ricorda quel periodo e a volte i due Adso coincidono, in altre uno giudica l'altro o le persone dell’epoca in altra luce rispetto la sua versione giovane). Potente è l’immagine della biblioteca e del labirinto (che Eco dice d'aver pensato per molto tempo), ma questo giro (è la terza rilettura), ho apprezzato la parentesi religiosa e tutti i dialoghi sulla fede, sui semplici, sulle verità religiose e sulla loro interpretazione, in lato e in basso. Ma pure il discorso dei lebbrosi, che vale anche per la politica di oggi. Lo ricordavo pesante, ma l'ho sbranato, perché il gioco narrativo è diabolico: scoprire chi era Dolcino a piccole dosi, di rivelazione in rivelazione. vedere come la fede crea lussuria e interpretazioni opposte dello stesso messaggio, ci fa capire che non si smetterà mai di discutere di fede (un prete ha dato a papa Francesco dell'usurpatore di recente!). ho apprezzato che un testo così pregno fosse leggibilissimo, in tutte le sue sfumature.
Nota di colore divertente: l'ho preso dalla biblioteca e chi c'era prima di me aveva segnato dialoghi, indizi e punti esclamativi. è stato quasi divertente seguire la falsariga del lettore-detective precedente!
-Follia di Mcgrath, potente, magnifico, così morbosamente teso verso una sensualità e un'amore, che è passione, ragione, errore... il punto di vista è bello perché è già viziato, raccoglie dati da una donna che, seppur passionalmente perduta, conosce bene i suoi polli psichiatri. E ti domandi chi fosse il vero malato, lei nella sua lucida follia, il suo amante artista folle ma potente nell'interpretazione di lei, il marito debolissimo, il bambino fuori posto o l'amico che, credendosi professionale, ha sbagliato più di tutti. Che forza questo romanzo, che intensità emotiva, che torbidi i pozzi di depravazione, amore od orrore che esplora! Stupendo! Leggerò di sicuro altro di suo.
-Conclave di Harris. romanzo potente, con un intreccio avvincente, dati storici ben inseriti in una trama che nemmeno ci si aspetterebbe, al cardiopalma. Un conclave non è mai stato così interessante. Ne leggerò altri di suoi.

Sono tutti romanzi magnifici, ma mi sento di far vincere, per la sua ponderosità intellettuale, la sua ambientazione totalizzante, ma pure per la sua complessa e articolata semplicità, Il nome della rosa di Eco
view post Posted: 12/2/2024, 10:27 Vota il peggior libro letto a GENNAIO 2024! - VOTA I LIBRI DEL MESE! - The best and the worst book of the year - 2024
Su 19 i pessimi sono tre:
-The turnglass : la clessidra di cristallo : romanzo di Rubin. Ora, mi ha appassionato superficialmente il fatto che fossero due libri in uno (per leggerli bastava girare il volume, come una clessidra) e l'idea di legare due storie diverse mi era parsa interessante, ma tra la scrittura che resta in superficie e fatica a stare dietro agli eventi, gli eventi stessi che si accavallano in modo assurdo e troppo scenografico (indagini fatte col cavolo che si rivelano vincenti, pestaggi, inseguimenti, esplosioni), un finale poverissimo, non restituiscono nulla se non un debole tentativo di riproporre quelle vere storie in due versioni collegate. Rispetto Vita dopo vita della Atkinson o Storia di due anime di Landragin, è davvero scadente, tanto più che lo so, ho una buona velocità di lettura, ma quando leggi rapida, saltando veloce nelle pagine, e capisci tutto, allora o il libro è prevedibile o non merita di soffermarsi sullo stile o sulle frasi. Bocciato.
-Agente XXV° : Operazione Kozlov di De Santa, quarto volumino di una serie di spionaggio cruda e arcisintetica. Il nostro agente torna a farsi il mazzo con un capo bruciato dai servizi segreti russi e poi reintegrato. C'è un riferimento non molto velato a Putin e tanta strana gastronomia. Avevo apprezzato i primi libricini della serie, ma ormai non li capisco più, e non nel contenuto, nella forma e nella schietta volgarità.
-Quando la nostra terra toccava il cielo : una saga tibetana di Lama. va bene che l'autrice ci ha messo un decennio per scriverlo, ma devo dire di averlo trovato un romanzo non godibile. Il tema è quello degli esuli tibetani, a causa dell’invasione cinese, e del malessere loro e dei loro eredi, bambini nati in Nepal, senza patria, senza futuro, perennemente profughi. Il tema della statuetta votiva, legata alla religione come parte di una tradizione inscindibile dall'essere tibetani e popolo, è potente, ma la narrazione scivola spesso e volentieri in scene patetiche, in una serie di eventi raccontati o con un’inutile dovizia di particolari di stati d'animo che trattati a lungo risultano melensi o in capitoli che, non contenti di raccontare il punto di vista pesante di un personaggio, rivivono la situazione abusando di altri tre personaggi che, con lo stesso lessico e lo stesso andamento narrativo (almeno potevano essere diversi gli stili!), torna e ritorna sulle medesime vicende. Il finale è patetico, non dico telefonato, ma poteva essere più potente, se non ci si fosse messa di mezzo tutta la parte narrativa precedente con troppa gente che parla, vive e sente troppo e la chiusura, fatta dalla ragazza, che risulta costruita e per questo prepotente. è pure un libro nuovo, con una tematica forte e dolorosa, ma l'ho trovato troppo vittimista.

Tra i tre risparmio il libro di Lama per i suoi temi importanti e per l'impegno che ci ha profuso. Risparmio pure De Santa, perché tanto è sempre fedele a se stesso: non è colpa sua se mi sono disinnamorata di lui.
Metto alla gogna The turnglass : la clessidra di cristallo : romanzo di Rubin per la pochezza narrativa gonfiata in maniera troppo artificiosa. Ci ha provato e ha fallito.
view post Posted: 12/2/2024, 10:21 Atenaide - una nuova avventura annosa tra i libri! -2024 - LE MIE LETTURE 2024
GENNAIO 2024
cominciamo quest'anno con un bel gruzzolino di libri. Sospetto che siano così tanti perchè erano un residuo dell'anno scorso e perchè con le vacanze dell'Epifania ho avuto tempo ed energia per leggere.

ROMANZI
-Ninfee nere di Bussi. Pensavo fosse un giallo, ma sono stata piacevolmente imbrogliata. il romanzo di una vita, di tre donne, di un tempo che non vuole passare (come il cane) e di sentimenti che si muovono su uno stagno. Mi hanno incuriosito tutti i riferimenti a Monet e li ho approfonditi, è stato davvero interessante! Grazie per il bel consiglio di lettura, ne tenterò altri di Bussi senz'altro!
-Il mistero della finocchiona a pedali di Cecchini. Romanzo stile malvaldesco: cibo, territorio, detective molto strani e poliziotti da macchietta. Divertente, tipo ricreativo, ma nella di che.
-Piero fa la Merica di Malaguti. Malaguti ha degli stilemi narrativi che parlano di nostalgia, di innocenza perduta, di un tempo spezzato che cerca di tornare, invano, se non nell'anima propositrice dei suoi personaggi. Questo romanzo si sofferma a parlare dell'Italia del nord, zona veneta, di povertà assoluta e di un sogno: la Merica e la sua terra. Parla di una ragazzino che troppo presto guarda in un nido di merli e si assume la colpa di uccidere pulcini implumi per mangiarli con la povera polenta, esonerando il fratellino dal farlo. E quel senso di innocenza uccisa lo perseguiterà pure nel Brasile vero, terribile, possibile, doloroso, sia per lui, che per i coloni, che per i "bulgre". E ci sarà sangue, perdite, dolori, ma la sua storia si chiuderà quasi con un cerchio perfetto: con un bagliore che, spento, ne accenderà molti altri. L'uso del dialetto veneto nella narrazione e la cadenza quasi dialettale della vicenda regala uno scorcio sull'emigrazione dei nostri italiani. Non a caso in Brasile si parla il Talian a tutt'oggi e per chi mastica il dialetto veneto perfettamente comprensibile. Si comprende anche la sofferenza dei popoli amazzonici, vittime dei cacciatori bianchi, che, sorpresa, di recente hanno vinto una battaglia legale contro lo stato brasiliano per tenersi le loro terre. Adoro Malaguti e ne leggerò altri di suoi.
- Il nome della rosa di Eco. Che dire? una meraviglia, soprattutto dopo aver letto il commento ragionato che l'autore stesso ne ha fatto. Lui voleva un narratore ignorante, voleva un labirinto semantico, non voleva un giallo fine a se stesso, ma un ambiente dinamico, culturale, religioso, intensissimo in cui addestrare un nuovo tipo di lettore. E con un gioco di specchi (il ritrovamento del manoscritto poi esso ricitato e ripreso-Adso che da vecchio ricorda quel periodo e a volte i due Adso coincidono, in altre uno giudica l'altro o le persone dell’epoca in altra luce rispetto la sua versione giovane). Potente è l’immagine della biblioteca e del labirinto (che Eco dice d'aver pensato per molto tempo), ma questo giro (è la terza rilettura), ho apprezzato la parentesi religiosa e tutti i dialoghi sulla fede, sui semplici, sulle verità religiose e sulla loro interpretazione, in lato e in basso. Ma pure il discorso dei lebbrosi, che vale anche per la politica di oggi. Lo ricordavo pesante, ma l'ho sbranato, perché il gioco narrativo è diabolico: scoprire chi era Dolcino a piccole dosi, di rivelazione in rivelazione. vedere come la fede crea lussuria e interpretazioni opposte dello stesso messaggio, ci fa capire che non si smetterà mai di discutere di fede (un prete ha dato a papa Francesco dell'usurpatore di recente!). ho apprezzato che un testo così pregno fosse leggibilissimo, in tutte le sue sfumature.
Nota di colore divertente: l'ho preso dalla biblioteca e chi c'era prima di me aveva segnato dialoghi, indizi e punti esclamativi. è stato quasi divertente seguire la falsariga del lettore-detective precedente!
-Va', metti una sentinella di Lee. Sono passati anni dal celebre libro, qualcosa non è stato ripreso (in questo Atticus la causa l'ha vinta e Jem non è storpio), il resto segue le vicende di Scout, che ventiseienne, torna a casa per le vacanze. é studentessa a New York e non torna spesso a Maycomb, rimasto luogo della sua infanzia. Ma siamo negli anni '50 e la città comincia a cambiare, sia socialmente (c'è una nuova classe operaia e le vecchie famiglie vendono terreni e case di famiglia), che a livello di edilizia (e la famiglia Finch lo sa). Politicamente lo scontro tra suprematisti bianchi e ferocissimi sindacati dei neri scatena scintille. In quest'ottica, Scout scopre come non ha mai visto suo padre se non come la sua sentinella, che ciò in cui credeva erano semplificazioni dell'infanzia, che non può trinciare giudizi netti e che, seppure tutto cambi, qualcosa resterà sempre e si chiama speranza. è potente da leggere dopo Il buio altre la siepe, perché ricrea valore, ridando forma al passato.
-The turnglass : la clessidra di cristallo : romanzo di Rubin. Ora, mi ha appassionato superficialmente il fatto che fossero due libri in uno (per leggerli bastava girare il volume, come una clessidra) e l'idea di legare due storie diverse mi era parsa interessante, ma tra la scrittura che resta in superficie e fatica a stare dietro agli eventi, gli eventi stessi che si accavallano in modo assurdo e troppo scenografico (indagini fatte col cavolo che si rivelano vincenti, pestaggi, inseguimenti, esplosioni), un finale poverissimo, non restituiscono nulla se non un debole tentativo di riproporre quelle vere storie in due versioni collegate. Rispetto Vita dopo vita della Atkinson o Storia di due anime di Landragin, è davvero scadente, tanto più che lo so, ho una buona velocità di lettura, ma quando leggi rapida, saltando veloce nelle pagine, e capisci tutto, allora o il libro è prevedibile o non merita di soffermarsi sullo stile o sulle frasi. Bocciato.
-Follia di Mcgrath, potente, magnifico, così morbosamente teso verso una sensualità e un'amore, che è passione, ragione, errore... il punto di vista è bello perché è già viziato, raccoglie dati da una donna che, seppur passionalmente perduta, conosce bene i suoi polli psichiatri. E ti domandi chi fosse il vero malato, lei nella sua lucida follia, il suo amante artista folle ma potente nell'interpretazione di lei, il marito debolissimo, il bambino fuori posto o l'amico che, credendosi professionale, ha sbagliato più di tutti. Che forza questo romanzo, che intensità emotiva, che torbidi i pozzi di depravazione, amore od orrore che esplora! Stupendo! Leggerò di sicuro altro di suo.
-Conclave di Harris. romanzo potente, con un intreccio avvincente, dati storici ben inseriti in una trama che nemmeno ci si aspetterebbe, al cardiopalma. Un conclave non è mai stato così interessante. Ne leggerò altri di suoi.
-Agente XXV° : Operazione Kozlov di De Santa, quarto volumino di una serie di spionaggio cruda e arcisintetica. Il nostro agente torna a farsi il mazzo con un capo bruciato dai servizi segreti russi e poi reintegrato. C'è un riferimento non molto velato a Putin e tanta strana gastronomia. Avevo apprezzato i primi libricini della serie, ma ormai non li capisco più, e non nel contenuto, nella forma e nella schietta volgarità.
-L'ascensore di Prijedor di Cvijetic. Forse avrei dovuto leggere prima "capire i Balcani occidentali" per comprenderlo meglio, ma tant'è. è un romanzo breve, sospeso tra prosa e poesia libera, in cui si narra la vicenda vera di un condominio sito nei Balcani, popolato di moltissime famiglie, un vero microcosmo umano. E ci sono persone diverse, storie da raccontare legate al passato titino e poi Dayton, la guerra nei Balcani, i tradimenti, le spie, le defezioni, le morti, le rappresaglie. Restano, alla fine, solo le anziane madri di figli morti da soldati o da vittime civili o sfuggiti per farsi una vita in altri paesi. Sono sole, ricordano, condividono quel che resta, mentre i loro figli si sono fatti la guerra. è un romanzo con troppi nomi strani, troppi capitoli dispersivi, troppi riferimenti che non capisco perché troppo locali, ma si sente l'aria di tragedia che scorre sotto le parole e il dolore che l'odio porta in una comunità umana.
-La setta di Lazzaro di Crane. L'autore ci porta a scoprire sincretismi religiosi profondi ma ben romanzati. Tutto comincia quando Grozio inaugura un viaggio in oriente, per scoprire ciò che il suo maestro, bruciato sul rogo come eretico, voleva approfondire. E nella sua ricerca è guidato da un cinese, emissario del celeste impero, con i suoi scopi. è un uomo pieno di dubbi, che cerca qualcosa di potente, qualcosa che ha a che fare con il diario di Marco Polo e con Gesù. alla sua ricerca si alterna quella di Lazzaro, che, risorto senza un perché, viaggia sui passi del suo Maestro e amico, con labili indizi e povere rivelazioni, andando a ritroso nella vita di Cristo, per scoprire l'origine di un potere terribile in mani sbagliate, e, strada facendo, incontra ex apostoli, credenti perseguitati, guariti a cui Cristo lasciò qualcosa. è un viaggio nella spiritualità, nell'avventura, che si spinge a fondo ala ricerca di dinamiche curiose e potenti. questa rilettura l'ho adorata, perché mi ha ridato tanto, a livello narrativo e di curiosità intellettuale.
-Quando la nostra terra toccava il cielo : una saga tibetana di Lama. va bene che l'autrice ci ha messo un decennio per scriverlo, ma devo dire di averlo trovato un romanzo non godibile. Il tema è quello degli esuli tibetani, a causa dell’invasione cinese, e del malessere loro e dei loro eredi, bambini nati in Nepal, senza patria, senza futuro, perennemente profughi. Il tema della statuetta votiva, legata alla religione come parte di una tradizione inscindibile dall'essere tibetani e popolo, è potente, ma la narrazione scivola spesso e volentieri in scene patetiche, in una serie di eventi raccontati o con un’inutile dovizia di particolari di stati d'animo che trattati a lungo risultano melensi o in capitoli che, non contenti di raccontare il punto di vista pesante di un personaggio, rivivono la situazione abusando di altri tre personaggi che, con lo stesso lessico e lo stesso andamento narrativo (almeno potevano essere diversi gli stili!), torna e ritorna sulle medesime vicende. Il finale è patetico, non dico telefonato, ma poteva essere più potente, se non ci si fosse messa di mezzo tutta la parte narrativa precedente con troppa gente che parla, vive e sente troppo e la chiusura, fatta dalla ragazza, che risulta costruita e per questo prepotente. è pure un libro nuovo, con una tematica forte e dolorosa, ma l'ho trovato troppo vittimista.
-Le cinque porte : due nipoti e un nonno sui sentieri dei boschi : un romanzo per tutte le età di Corona. Libro per ragazzi, ma pure per adulti. C'è un nonno, l'alter.ego di Corona, che porta i due nipoti di 15 e 10 anni in montagna, in ogni stagione dell'anno, varcando con loro queste quattro porte. E ogni elemento naturale diventa motivo di un confronto e di una ricerca di senso tra un uomo che non crede di essere nonno e lo sa che non sarà mai come il suo, di nonno, e i suoi nipoti ipertecnologici da istruire e guidare con gli insegnamenti della natura. Ci sono riferimenti anche a vissuti adulti, molto belli. E poi c'è un'ultima porta che non svelo. I bei disegni sono di Matteo Corona, il figlio. è breve ma potente, questo libricino e aiuta anche i più grandicelli a capire il mondo e a capirsi.
SAGGI
-Kennedy : fu vera gloria? Amori e potere di un mito di Vespa. Vespa è un giornalista capace di sintesi, armonico collegamento tra el fonti, spiegazioni non pedanti e controllo dell'argomento. I suoi capitoli mirati, sintetici ma efficaci e le fonti citate senza appesantire, ma in continuità argomentativa, lo rendono leggibilissimo e piacevole, nonchè fonte di informazioni e di elementi culturali. Scopriamo, in questo saggio, la famiglia del celebre JFK, la storia del suo matrimonio; la bella e capace Jacky, che di segni ne lasciò molti; l'insospettabile Marilyn; le vicende di politica interna con Martin Luther King e di quella esterna con le difficoltà nel sud-est asiatico e a Cuba; la cartella clinica del presidente e la sua vita sregolata, e, infine, la storia del suo assassino e dell'assassinio celeberrimo. Scorre veloce, questo Vespa, ma merita davvero.
-Victoria e Abdul di Basu. è un saggio ragionato, che spiega in maniera non pedante, citando comunque le fonti esistenti, con una scrittura scorrevole e ben dosata, le vicende di Victoria e Abdul. Chi sono questi due? una è la celebre regina, la suocera d'Europa, l’imperatrice dell'India, che da anziana e vedova si trova insignita del titolo di Imperatrice d'India (che perse Elisabetta II). La monarca si appassionò del paese, della sua cultura, della sua lingua ed ebbe in dono dei servitori indiani, tra cui Abdul Karim, un ragazzo 26enne, che, con la sua posatezza, il suo aplomb, la sua fedeltà alla monarca, ne divenne maestro di indostano e segretario particolare. L’entourage della regina lo avversò sempre, aborrendone i privilegi che riceveva da lei, negli 15 anni in cui affiancò Vittoria, ma lei lo difese sempre, lo riempì di regali e onorificenze, gli garantì un futuro sereno capendo quanto era inviso alla corte, combattendo con i suoi stessi funzionari . Lui insegnò alla regina la lingua e lei la apprese bene, le parlò dell'India, le fece comprendere la questione musulmana che esplose durante la dominazione inglese e dopo l'indipendenza dell'India. Lei lo amò come una madre e lui morì sotto la sua statua, finendo negletto anche dopo la morte. L'erede al trono e futuro re, Edoardo, gestì al sua relazione con maestro della madre in maniera diversa e pure con l'India non riuscì ad avere quel rapporto che la regina madre aveva, tanto era stata venerata dagli indiani. Fa pensare che i nipoti della regina furono i protagonisti della prima guerra mondiale(tra cui il Kaiser che fu al suo letto di morte).
-I 75 giorni delle Falkland di De Risio. Falkland... le isole della rivendicazione... Di recente il presidente Milei, argentino, cavalcando un'onda storia, ha rinominato le Falkland, chiamandole Malvine, scatenando la replica subitanea di Sunak. Ma perché? questo saggio dell'82 fa capire la vicenda? tutto inizia nel 1500, quando gli inglesi avvistano un'isola dell'arcipelago e prosegue con rivendicazioni successive inglesi e spagnole. Resasi indipendente dalla Spagna, l'Argentina denuncia come suo l'arcipelago e ci si mettono di mezzo i francesi di Napoleone, subito sostituiti dai tedeschi, sia nella prima, che nella seconda guerra mondiale, con scambi navali potenti e relitti di grandi navi che a tutt'ora (una polena nazista a parte, della del Graf van Spee, tutta da leggere e recentissima) stanno la, a cui si sono aggiunti quelli della guerra delle Falkland, datata 1982, con tutti (URSS, usa, Inghilterra, Francia, Italia...) a parteggiare o osservare un conflitto che poteva davvero diventare enorme e non un capitolo sul libro di storia. L'Inghilterra rischiò di perdere, il concetto di forza navale cambiò dopo quella guerra, per tutti, rinforzando le corazze piuttosto che riempiendo le navi di tecnologia varia. E i media manipolarono la popolazione, inglese e argentina in modo diverso. Che storia forte, che storia importante. Purtroppo se ne sa troppo poco. Dato che il libro è stato scritto prima dell'89, farò ricerche su dove sono finiti tutti i protagonisti della storia.
-A regola d'arte : Libri, quadri, poesie: nuove lezioni sul bello di Sgarbi. Giuro, l'ho preso in tempi non sospetti, prima della faccenda del quadro. Allora, tra leggi varie da lui postulate e capitoli brevi ma intensi e ben argomentati, con sfoggio di cultura, ma senza paroloni inintelligibili, Sgrarbi parla della sua idea di bello, nell'arte, nella letteratura, nei saggi. Spiega il valore morale, mentale, colto, di un'opera che è tutto fuorché che emotiva; parla della vita e di un'arte maltrattata dallo stato, mal gestita dalla scuola, che la rende nemica; parla del valore morale dell'autore, delle persone, della società, citando senza pesantezza Spinoza e altri autori meno noti. Una curiosità: è un testo della biblioteca, del 1999, c'era pure il suo autografo con dedica! quello sì che era inintelligibile...
-Bellissime! : le donne dei sogni italiani dagli anni '50 a oggi di Vespa. Vespa è un giornalista che ha fatto del costume la sua vocazione e con sensibilità attenta, una prosa scorrevole e tanta esperienza del mondo dello spettacolo, con una gestione equilibrata di narrazione e fonti citate, ci introduce al mondo delle bellissime. Si comincia con la Lollo e la Loren e si seguono i passi di un mondo che, man mano, ha fatto della bellezza e del corpo femminile quel che sentiva di fare. Dalla bellezza sensuale e coperta, si è passati a figure più o meno erotizzate, più o meno scoperte, in una carrellata che va dalle Kessler e le loro celebri gambe, alla Dellera, all'Antonelli, alla Koll, alla Marini, per concludere con due bellezze diverse, che si inseriscono bene nei desideri dell'immaginario comune trasposto nello schermo televisivo e non: Belen e la Leotta. è un bel viaggio, che mi ha fatto capire tre cose: la prima è che l'epoca fa la bellezza e non viceversa, la seconda è che Tinto Brass non solo corteggiava le sue muse per farle recitare, ma pure loro lo cercavano per essere lanciate e che l'uomo in generale sa descrivere di donne diverse, tipi di fascino diversi, ma tutti unici. Ogni epoca ha i suoi nudi, sempre, ma alcune attrici si sono smarcate dal nudo iniziale per fare altro, altre, invece, non hanno trovato un equilibrio morale, psichico, personale, nel mondo dello spettacolo che poco perdona. è uno di quei libri che consiglio, perché ci fa capire come mai siamo arrivati alle nostre bellezze attuali da scherno.
-Il secolo autoritario : perché i buoni non vincono mai di Mieli; Mieli inizia interrogando i regimi noti del passato, fascismo, nazismo, i loro dissidenti, il piano Molotov-Ribbendrop; poi studia nel passato tracce di autoritarismi, quello romano, quello persiano, un papa sospetto, la storia di Simonino; l'ultima parte del libro si interroga su oggi: come siamo messi? Le statue cadono in nome di una vendetta postuma di secoli; i carnefici fioriscono perché sono tutto sommato persone normali in tempi straordinari; il pensiero woke soffoca se stesso mentre nuove ideologie prendono piede, distruggendo abilmente le altre.. a questo punto sorge spontanea la domanda dell'autore: che il secolo autoritario, visto il fallimento conclamato della democrazia, non sia il nostro? Testo interessante, ma a tratti pesante.

siamo in un totale di 19 libri, 6 saggi e 13 romanzi.
Per quanto riguarda i saggi ho apprezzato Vespa e Sgarbi, ma anche il tema storico delle Falkland e il focus sulla regina Vittoria.
Alcuni romanzi erano riletture (e il prossimo sarà un mese da riletture!), altri non mi hanno entusiasmata (tipo l'ascensore o quello sul Tibet), altri ancora mi hanno presa senza scampo (conclave di Harris). In generale nulla di così pessimo, a parte uno scarto che non era in linea col mio stato emotivo.
view post Posted: 29/1/2024, 10:41 CLASSIFICA LETTORE ACCANITO 2024 - Le CLASSIFICHE di QCiL
Per ora sono a 19, tra orribili, passabili e qualcosa di carino.
view post Posted: 29/1/2024, 10:39 Fantasanremo 2024 - SERIE TV, CARTONI, PROGRAMMI & RADIO
Io non ho mai seguito sanremo con costanza, poi un giorno mi beccai il covid e, noia tira noia, me lo ascoltai. Di seguito mi sono pure appassionata all'eurovision(che è molto meglio!), ma devo dire, che visti i cantanti che vedo, non mi sento particlarmente ispirata a vederlo. Spero sempre nella perla, come Mr.Rain, ma temo orribili canzoni (che silenzierò di sicuro, tra cui Mammud-si scrive così?!).
view post Posted: 29/1/2024, 10:35 The turnglass. La clessidra di cristallo - THRILLER E AVVENTURA: AUTORI STRANIERI
Io l'ho trovato deludente: pareva che il solo escamotage di voltare il libro fosse l'unica originalità di valore. La storia del passato era un bel giallo storico con buone ambientazioni e una figura femminile interessante, ma paerde molto rispetto alla sua storia speculare.
Il legame tra questa storia e l'altra è tutto uan forzatura, come il personaggio principale che, come ottimo escamotage, si incunea in questa famiglia disgraziata. L'aggiunta di trame scontaticchie, segreti di famiglia, un padre politico, una madre morta, inseguimenti, rivelazioni miracolose... rende tutto irreale e distorto, atnto da arrivare ad un finale insensato e debole. La scrittura, poi, è una di quelle che scorri e capisci tutto, quindi mal fatat e poco godibile.
é una ciofeca, questo libro, buono per i polli(e mi ci metto pure io) che, all'apparenza si fanno attirare dallo sforzo fisico curioso di girare un libro per il verso corto.
Volete un testo buono: leggetevi vita dopo vita della Atkinson o storia di due anime di Landragin.
view post Posted: 29/1/2024, 10:21 Fantasanremo 2024 - SERIE TV, CARTONI, PROGRAMMI & RADIO
si, anch'io lo voglio fare! da due anni faccio fantaeurovision, ma mi rendo conto che i miei gusti musicali non coincidono mai con i vincitori...
view post Posted: 18/1/2024, 10:34 Atenaide - Proposte e scelte - SFIDA "I miei libri preferiti: leggine uno!"
Ho terminato anche Follia di McGrth, stupendo, potente, che attiva vari livelli di lettura e permette solo dopo aver levato, tipo buccia di cipolla, ogni interpretazione di personaggi tutti in errore, il nocciolo passionale, nero, emotivamente disturbante, della vicenda. Mi sono innamorata di questo romanzo, della sua scrittura così densa e apparentemente lineare o chiarificatrice e di un personaggio, Stella, che, al contrario del suo nome, non brilla se non quando si esprime, non sotto i veli delel varie (errate o non ascoltate), interpretazioni della sua anima. Nessun uomo al più capire, di nessuna età, perchè lei è oltre, am in questo suo sfuggire c'è un fascino potentissimo: non è vittima, Stella, è di più, o forse di meno. Leggere per credere.
view post Posted: 18/1/2024, 10:22 Hai ABBANDONATO il libro che stavi leggendo? Segnalalo qui - SALOTTO LETTERARIO
siamo a Gennaio e comincio col primo abbandono.
La colpa è mia che, al momento, non riesco ad entrare nell'ottica di questo racconto di vita. Ne riconosco il valore umano, legato alla rinascita dopo una malattia, ma non riesco a immergermici. Colpa mia, ribadisco.
Fiorire tra le rocce: la via dell'equilibrio quando la vita si fa ripida di Corona
729 replies since 17/1/2019